(ER) COMUNE BOLOGNA. PRESIDENTI-ASSESSORI, CRITICATI E CANCELLATI
PRC: NO BONAPARTISIMO; CDL: NO PODESTA'; MA MANCUSO: GIA' TOLTI
(DIRE) Bologna, 22 mar. - Ideata e gia' sepolta la proposta di
presidenti di municipio (i futuri quartieri) nominati
direttamente dal sindaco. Ma l'ipotesi fa comunque a tempo a
essere bersagliata di critiche: dagli stessi quartieri, dal Prc e
dal fuoco di fila della minoranza. E' l'assessore agli Affari
generali della giunta Cofferati, Libero Mancuso, ad annunciare
che l'ipotesi "e' stata scartata". Eppure, nel documento sulla
riforma del decentramento dell'amministrazione, portato oggi
dall'assessore in commissione, c'e' ancora (scritta nero su
bianco) l'idea di un futuro presidente di quartiere che "svolge
funzioni di assessore". Ma, proprio in commissione, Mancuso
spiega che in realta' le due ipotesi rimaste in campo sono
diverse: "O l'elezione diretta del presidente da parte dei
cittadini oppure si divide il terriorio dei municipi in tre zone
e sono poi i consiglieri di zona a nominarlo". Insomma, uscirebbe
di scena l'ipotesi del sindaco che sceglie direttamente, e su
base fiduciaria, chi guida i quartieri-municipio. Ma, al di la'
dell'ingegneria istituzionale (e della mossa a sorpresa dato che
il documento sulla riforma e' arrivato ai consiglieri solo ieri),
la "devolution" di Palazzo D'Accursio non convince quasi nessuno
dei consiglieri intervenuti in massa a discutere la riforma.
Tanto che, su proposta dei Ds, la seduta e' stata aggiornata per
lo scadere dei tempi.
La Margherita, con Paolo Natali (che ha richiesto la
discussione di oggi sul decentramento), dice: "Non so se il
documento presentato, in parte superato, possa rappresentare un
inizio di discussione". Meglio sarebbe "un documento che
rappresenti il punto di vista della giunta". Un sostanziale
ritorno alla casella del via, dunque, che risuona anche a
sinistra. (SEGUE)
(DIRE) Bologna, 22 mar. - Il Prc trova sponda nella sinistra Ds,
"anche se una parte del doc. Il capogruppo del Prc, Roberto
Sconciaforni, teme una "funzione sempre piu' bonapartista del
sindaco e del presidente del municipio. Sarei nettamente
contrario- dice- se si verificasse un ulteriore svuotamento delle
assemblee elettive". E poi, osserva Serafino D'Onofrio
(Cantiere), "abbiamo gia' casi di cesarismo nei quartieri". Il
Prc trova una sponda nella sinistra Ds "anche se una parte del
documento puo' essere superata e me lo auguro", come precisa ad
un certo punto Milena Naldi della Quercia. "Bisogna stare molto
attenti- concorda- a non riprodurre nei quartieri lo svuotamento
delle assemblee elettive".
Riccardo Malagoli, a nome della conferenza dei presidenti di
Quartiere, invita tutti a prendere la proposta Mancuso "per
quello che e': un inizio di discussione". Ma chiede tempi certi
sul passaggio di deleghe ai quartieri, in primis su manutenzione
e servizi sociali: "Sarebbe una grande sconfitta per il
centrosinistra- scandisce- arrivare alle prossime elezioni senza
questa riforma. L'indirizzo della giunta c'e', e' gia' nel
programma di mandato, deve essere il Consiglio a realizzarla".
Anche lo stesso assessore, se da un lato chiude la riunione
con un'offerta ("Se lo chiedete posso portare un piu' articolato
progetto di riforma", dice), coi cronisti ribadisce che, dal suo
punto di vista, questo "e' un tema di competenza del Consiglio
comunale, sarebbe un invasione di campo" da parte della giunta.
La giunta del resto, ricorda, ha gia' portato in aula la delibera
sul decentramento della sicurezza. Il fatto e' pero' che "c'e' un
problema di ragionamento complessivo su dove si deve andare, come
si e' visto oggi", lamenta Malagoli. (SEGUE)
(DIRE) Bologna, 22 mar. - La presidente della commissione Maria
Cristina Marri (tra l'altro attaccata dal collega Alecs Bianchi
per aver convocato una "riunione illogica") rivendica la
competenza in materia della commissione Statuto. Il Ds Sergio Lo
Giudice dice invece: "Guai se un percorso cosi' impegnativo fosse
delegato ad un organismo tecnico".
Insomma, la riforma a quanto pare e' ancora in altro mare.
Quanto poi ai presidenti nominati dal sindaco, l'ex assessore
all'Urbanistica Carlo Monaco, letto il documento, si dice
"stupito che si riproponga la suggestione barcellonese del
sindaco che nomina tutti gli altri sindaci dell'area. Fu
ventilata sul finire dell'era Vitali e subito bocciata dalla
stessa maggioranza".
Il forzista Paolo Foschini liquida invece come "un esercizio
di stile" il documento Mancuso: si tratta, dice, di "proposte
vecchie che non hanno nemmeno il consenso da parte della
maggioranza". E per il capogruppo Daniele Carella il presidente
tratteggiato dall'assessore "somiglia molto piu' ad un podesta'
che ad un presidente di quartiere".
Del resto, osserva l'azzurro, "e' preoccupante imparare che il
documento e' superato, allora cosa ci siamo riuniti a fare?". La
risposta gliela da' il capogruppo guazzalochiano Vannini:
"L'unico risultato di oggi e' che abbiamo preso il gettone di
presenza. Proseguite su questa strada- avverte i colleghi
unionisti- e ci riprendermo il governo della citta'".
inviato il 22/03/2007 14:14:10